lunedì 20 gennaio 2020

Il Coro Itinerante


Il Coro Itinerante nasce da un'idea del Maestro Michele Piazza e nel 2011 inizia il proprio cammino partendo dall'Abbazia di Sant'Antimo a Montalcino. Negli anni seguenti riesce ad acquisire una struttura omogenea, riunendo cantori che pur vivendo altre realtà corali desiderano studiare i tesori della polifonia sacra, così come si è succeduta nei vari secoli.

I cantori, provenienti da diversi comuni del Lazio, si incontrano un sabato al mese per studiare e concertare i brani e vivere una giornata in musica e letizia coinvolgendo anche le proprie famiglie.
Il coro non ha una sede fissa per le prove, da qui il nome di "Itinerante", ma si ritrova in luoghi sempre diversi: abbazie, chiese, borghi, conventi, musei, che storicamente e artisticamente sono gli spazi più adatti per lo studio della polifonia e dove architetture e melodie si fondono in perfetta congiunzione armonica. 

La polifonia rinascimentale offre un repertorio inesauribile ed in parte poco conosciuto, e di cui viene eseguita solo una minima parte, ma che ha lasciato tracce indelebili. Il Coro Itinerante durante il proprio cammino è alla continua scoperta di questi tesori e si ripropone, passo dopo passo, di eseguirli con le proprie voci e di portarli alla conoscenza del pubblico.

Nel 2014 ha eseguito, in prima esecuzione assoluta in epoca moderna, alcuni mottetti di Alessandro Capece, compositore nativo di Tarano (RI) tratti dal VI libro dei Mottetti, trascritti dal Maestro Valter Matticoli.




O Magnum Mysterium - Da Vittoria

Con i Migliori Auguri per un nuovo Anno Musicale 
🎶 2020 🎶


Dalla nostra pagina Facebook questo video realizzato con le foto scattate durante la prova per la ripresa delle attività a settembre 2019. il Brano di sottofondo è "O Magnum Mysterium" di Tommaso Ludovico da Vittoria, registrato durante una sessione di prove nel luglio 2014.


O magnum Mysterium et admirabile Sacramentum
ut animalia viderent Dominum
natum iacentem in praesepio.
Beata Virgo, cuius viscera
meruerunt portare Dominum Christum. Alleluia.

Visita alla Fondazione Giovanni Pierluigi Palestrina

Il Coro Itinerante visita la
FONDAZIONE PIERLUIGI PALESTRINA
22 giugno 2019

Giornata speciale per il Coro Itinerante. Per la nostra prova mensile siamo stati ospitati dalla Fondazione Pierluigi da Palestrina all'interno del Sancta Sanctorum della polifonia sacra rinascimentale.

Il più grande rappresentante della scuola polifonica europea del Cinquecento. Insieme con Orlando di Lasso e William Byrd, tra i più grandi creatori di musica religiosa. La data di nascita, con sufficiente approssimazione, si può stabilire fra la fine del 1525 e il principio del ’26. Dal nome della città natale – l’antica Praeneste – viene l’appellativo col quale egli sarà noto ai contemporanei e ai posteri: Joannes-Petrus-Aloysius. Praenestinus si denomina l’autore dei libri delle messe e dei mottetti;
ma nelle raccolte di madrigali, nei registri delle basiliche romane, nelle lettere, negli atti notarili, egli è indicato, in forme diverse, meno solenni come Giannetto (o Gianetto o Zanetto) da P. Pallestrino o del Pelestino, Giovanni Pietro Luigi da Panestrina, ecc. Solo negli ultimi anni, egli si firma quasi costantemente Giovanni Pietraloysio. Un documento – scoperto, come molti altri, da Casimiri – datato il 25-X-1537 ci dà notizia della presenza di Giannetto da P. fra i pueri choriales della basilica di S. Maria Maggiore; probabilmente, l’averlo fatto accogliere fu merito del cardinale-vescovo di Palestrina, Andrea Della Valle, che era anche arciprete di S. Maria Maggiore. Era qui maestro di cappella Rubino Mallapert, cui succedette, nel 1539, Firmin Lebel di Noyon. Da loro il Palestrina ricevette quegli insegnamenti di canto e di contrappunto che venivano impartiti nelle scholae delle basiliche romane.













Situata nella zona anticamente denominata “Contrada del Piano”, rialzata di pochi metri rispetto al centralissimo Corso ed assai vicina all’area dove in epoca successiva fu costruita la residenza dei Barberini (distrutta durante i bombardamenti del 1944), la Casa Natale di Giovanni Pierluigi da Palestrina – il piu’ importante compositore del rinascimento, uno dei massimi della storia – affacciandosi sull’attuale, omonimo, vicolo, si presenta con la dignita’ che caratterizzo’ il ruolo della famiglia che diede i natali al musicista.
Articolato su tre livelli, l’edificio, di origine quattro-cinquecentesca e’ stato oggetto di restauro conservativo da parte del Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali – Soprintendenza ai Beni Storici ed Artistici (arch. Pentrella), che nel 1994 l’ha concessa alla Fondazione Giovanni Pierluigi da Palestrina, un Centro Studi di rilievo internazionale, affinche’ vi organizzasse la propria sede e tutte le strutture scientifiche ed espositive, compresa l’importante bibliote
Dal Corso Pierluigi, la casa natale si raggiunge attraverso una rampa, il cui prolungamento (i cosiddetti “scaloni di S.Antonio”) conduce all’omonima chiesa carmelitana ed al monastero che si erge al di  del monumento in questione. Entrando nell’edificio, a livello del Vicolo Pierluigi, sono visitabili i locali “di servizio”, originariamente adibiti a stalla, cantina, legnaia e depositi vari. Sulla sinistra trovavasi l’orto, che il progetto di restauro, prevedendo la destinazione culturale del complesso, ha voluto riadattare ad auditorium all’aperto, mettendo in evidenza la suggestiva struttura delle antichissime mura poligonali.
Nel locale di destra e’ percorribile la Mostra Biografico-iconografica, curata da Johann Herczog ed Andrea Fiasco, con immagini che illustrano l’iter biografico, artistico ed editoriale del Palestrina dal 1525 (l’anno di nascita) al 1594, in cui cesso’ di vivere. Luoghi, piante, ritratti, affreschi, dipinti, frontespizi per un conciso e diretto contatto del visitatore col mondo storico-artistico del Princeps Musicae. Particolarmente suggestiva è la cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, visibile attraverso l’originaria apertura, ora protetta da un cristallo. Una rampa di scale conduce al primo piano dove era la grande cucina ed alcuni altri locali contigui, ora adibiti a rappresentanza. 
(Sala Cingolani) Nella sala grande si tengono i seminari, le conferenze e i piccoli concerti. Questa parte della casa e’ arredata con vetrine e mobili antichi, dono di Augusto e Giovanna Barberini, principi di Palestrina.
(Sala dei Ritratti) Nel salottino di rappresentanza – ove sono sistemati mobili del ‘600 della donazione anzidetta – sopra il divano e’ posto un ritratto originale ad olio (1580 ca, dono Barberini) e, accanto, la riproduzione del piu’ antico ritratto del compositore (l’originale e’ nella collezione privata di Michael D’Andrea, Laurenceville, USA) , oltre ad altri ritratti del Pierluigi. Nell’antica nicchia, una riproduzione originale in terracotta della Pieta’ di Palestrina di Michelangelo, opera di Giulio De Angelis (dono dell’autore) e, sulla destra entrando, i bronzi (recto e verso) della medaglia celebrativa del Centenario palestriniano del 1994, di G. De Angelis (dono dell’autore). Nelle vetrine figura una parte della produzione editoriale della Fondazione.
Ritornando al salone, ove e’ sistemato un clavicembalo moderno (dono di Lino Bianchi) e’ possibile prendere visione, nella vetrina, di alcuni cimeli che rappresentano la base del futuro “museo pierluigiano”. In particolare, alcune edizioni originali cinquecentesche di Mottetti di Palestrina, alcuni volumi e trattati antichi di musica e di canto gregoriano ed un medagliere raffigurante i grandi personaggi ed artisti del rinascimento, un fior di conio della Zecca pontificia, realizzato nel 1843 dagli scultori Niccolo’ Cerbara e Pietro Girometti. In basso, un quartetto di cornamuti torti (S.A.T.B.) ricostruiti negli anni ottanta, sulla base degli antichi strumenti a fiato ad ancia incapsulata, dallo scomparso Günther Körber. Alle pareti, immagini di interesse palestriniano; in particolare i ritratti di G. Baini e G.B. Martini, nonche’ lavori grafici ed in ceramica di Giulio De Angelis e, nella nicchia, un busto di Pierluigi, opera di Eugenio Loreti.
Sulla sinistra si apre un locale dove e’ conservata parte del materiale di studio della Fondazione: la raccolta di microfilm e xerox delle fonti musicali manoscritte e a stampa delle opere di Palestrina, oltre ad uno schedario analitico dei manoscritti contenenti composizioni del Pierluigi, con gli incipit musicali; impresa realizzata da Luciano Luciani su un progetto di censimento finanziato dalla Regione Lazio. In due altre salette adiacenti, sempre delimitate da mura poligonali, sono state sistemate le apparecchiature per gli audiovisivi.
Dal salone si accede ad un cortiletto interno con l’antico pozzo sovrastante la cisterna. Anche qui sono visibili le antichissime strutture murarie del Tempio della Fortuna Primigenia sulle quali l’intera cittadina e’ come adagiata. Un settore di questo piano e’ adibito agli uffici amministrativi e agli archivi, che danno sul vicolo Pierluigi.
Al secondo piano e’ ordinata la biblioteca, comprendente circa settemila volumi di interesse musicale e musicologico con un settore specializzato sulla cultura rinascimentale. Oltre a volumi di interesse bio-bibliografico e di consultazione, vi figura una cospicua sezione antica, comprendente manoscritti ed edizioni dei secoli XVI-XIX.
Anche da questo piano, da cui si puo’ ammirare un suggestivo panorama della cittadina, fino ai prospicenti colli dei Castelli Romani, si puo’ accedere ad un altro cortile interno, con un orto pensile